Prima Tv: 2017-11-27
S1E1 Mary Shelley
Per lei il Nord Italia fu la porta d'accesso al nostro Paese, ma anche la via di ripartenza verso la sua patria, l'Inghilterra, al termine del suo singolare e tragico Grand Tour nel 1823: partendo dal Cimitero Acattolico di Roma, dove sono sepolti un figlio, il marito e alcuni amici intimi di Mary Shelley, Tobias Jones segue le sue tracce a Genova e sulla costa ligure-toscana, conclusione del suo Grand Tour finito tragicamente con la morte del marito Percy B. Shelley per mare, proprio mentre cercava di raggiungere con la sua barca il "Golfo dei Poeti".
S1E2 Il Marchese De Sade
Roma, innegabile centro gravitazionale di ogni pellegrinaggio, anche durante l'epoca del Grand Tour. Ne fu attratto anche il controverso scrittore e filosofo libertino Donatien-Alphonse-François de Sade, il Marchese De Sade, il quale divenne scrittore proprio al rientro dal suo Grand Tour. Qui il Marchese fa i conti con la Chiesa, la religione cattolica e il Barocco, distanti dalla sua Weltanschauung illuminista, ma anche con le innumerevoli attrazioni della Città Eterna.
S1E3 Herman Melville
Napoli occupa un posto speciale nel cuore dei "grantouristi". Qui vi giunse, nel 1857, anche lo scrittore americano Herman Melville. Attraverso le pagine del Travelogue e delle opere letterarie dello scrittore, si va alla scoperta della Napoli di metà del 1800, dove Melville poté godere delle bellezze della città (dalle Catacombe di San Gennaro al Maschio Angioino, dalla Grotta di Seiano alla Villa di Pollione e Capodimonte), ma anche essere testimone dei fatti storici in corso, come quelli che riguardarono re Ferdinando, detto "Re Bomba".
S1E4 J.W. Goethe
Se fino alla prima metà del Settecento il Grand Tour d'Italia si spingeva solo poco oltre Napoli, in epoca più avanzata i viaggiatori stranieri nella penisola italiana si spinsero ancora più a sud, verso il Mezzogiorno. La Sicilia e la Magna Grecia – Palermo e Segesta in special modo – divennero così meta imperdibile dei "grand touristi" che per primi narrarono nei propri diari quelle bellezze. Fra loro, il pensatore e scrittore tedesco Johann Wolfgang von Goethe, che nel 1787 venne in Italia a "cercare" la vaneggiata Arcadia del Neoclassicismo e ritenne di trovarla proprio in Sicilia.